Sezze, l’antica Setia, è una città fondata dai Romani in pieno territorio volsco nel 382 a.C. quale baluardo difensivo. Durante la seconda guerra punica Sezze fu considerata luogo sicuro tanto da ospitare i nobili prigionieri cartaginesi che con la loro rivolta stavano per mettere in crisi Roma. Durante la guerra tra Mario e Silla, Sezze parteggiò per il primo e perciò fu duramente punita dai sillani. Nel periodo romano Sezze fu soprattutto famosa per la bontà dei suoi vini, lodati da Marziale, Giovenale, Strabone e Cicerone. Nel medioevo la città ebbe una vita travagliata a causa della sua posizione geografica sull’unica strada di comunicazione fra il nord e il sud del Lazio: la via Pedemontana Volsca. Nel 1407 Ladislao re di Napoli occupò Sezze e il castello di Monte Trevi, mantenendovi stabilmente una guarnigione di soldati. Quando vi fu la pace fra il papa e Ladislao, questi non volle restituire Sezze e Trevi, se non dietro il pagamento di un tributo triennale. Nel 1656 la grande peste che colpì l’Italia decimò anche la popolazione di Sezze. Al dramma della peste si aggiunsero i saccheggi delle truppe spagnole e austriache che attraversarono più volte il territorio. Fonte: compagniadeilepini.it
Nelle foto: tratti delle mura e gli “Archi di San Lindano”, resti di un ponte romano del II secolo a.C. che attraversava un corso d’acqua scomparso, lungo l’antica via Setina, che congiungeva la via Appia a Sezze.