Ruderi del castello

Ruderi del castello

L’insediamento più antico alla Brina risale all’Età del Ferro, quando sulla sommità collinare sorsero delle capanne, probabilmente parte di un castellaro abitato dai Liguri Apuani. Dopo l’abbandono nel periodo romano, nei primi secoli del medioevo la sommità della Brina si ripopolò, con un villaggio di capanne che si sviluppò in un insediamento articolato e fortificato prima del Mille. Intorno al Mille la Brina vide una profonda trasformazione. I signori del castello, i “Da Burcione”, promossero la ricostruzione di tutta la parte sommitale e della prima recinzione del castello, che furono edificati con pietre legate da buona malta. In seguito alla pace tra il Vescovo e i Malaspina, nei primi decenni del Trecento si decise di procedere con la demolizione della rocca e della possente torre della Brina. Il sito tuttavia non fu completamente abbandonato, ma anche in seguito vide alcune costruzioni e ristrutturazioni, per funzionare prima come podium a guardia del territorio per i Malaspina, e poi come zona di controllo doganale del Comune di Sarzana. In epoche più recenti l’area fu usata soltanto per attività silvo-pastorali di tipo stagionale, fino al ritrovamento del “torraccio” da parte del CAI e all’avvio delle ricerche archeologiche che hanno portato alla scoperta del castrum de Brina. Fonte: castellodellabrina.it