La torre "Saracena"

La torre “Saracena”

Genzano si sviluppa sotto il dominio delle famiglie Cesarini e Sforza, a cui si deve il particolare assetto urbanistico caratterizzato da un duplice sistema di triangolazioni: il tridente olmato del XVII secolo ed il tridente edificato tra la prima metà del XVII secolo e l’inizio del XVIII. Il più antico documento in cui si rinviene il toponimo “Genzano” è una bolla di Lucio III datata 2 aprile 1183. L’origine del nome “Genzano” è tuttora fonte di discussione. Per alcuni il poggio su cui sorge il paese, posto sul bordo esterno del Lago di Nemi, proseguimento del “Nemus Aricinum”, era dedicato alla dea Cinzia (“Cynthia Fanum”), il cui culto era unito a quello di Diana nemorense. Per Nicola Ratti*, invece, l’etimologia deriverebbe da fundus Gentiani, cioè dal terreno di proprietà della famiglia romana Gentia. È stato ipotizzata la presenza, attorno al X secolo, di un piccolo insediamento saraceno al quale sarebbe legata l’introduzione della coltura della canapa. Nel 1153 il territorio, dove già nel XII secolo era stata eretta una torre da parte dei Gandolfi (torre abbattuta nel 1188), venne dato in possesso, dal Papa Anastasio IV, ai cistercensi dell’Abbazia di Sant’Anastasio alle Acque Salvie. Nel 1255, i cistercensi vi edificarono un grande Castello fortificato attorno al quale crebbe poi lentamente il paese (Genzano Vecchio). Fonte: Comune di Genzano.

*Nicola Ratti (Roma, 19 maggio 1759 – Roma, 12 gennaio 1833) è stato un archeologo e storico italiano.