L’intera forificazione poggia su un enorme masso di alberese sul cui lato Nord fu edificata la torre di avvistamento, divenuta in seguito il mastio della rocca, che costituisce la parte più antica di tutto il complesso architettonico. La torre, posta nel luogo più alto della struttura, costituiva un valido punto di controllo sulla strada che corre lungo il torrente Sterza collegando la Val d’Era con la Val di Cecina. Nella rocca si distinguono tre diverse tecniche edilizie, corrispondenti ad altrettante epoche storiche. La prima, la più antica, è quella con cui fu realizzato il mastio e le probabili strutture adiacenti. La sua datazione è complessa data la scarsità di documenti, ma con tutta probabilità risale agli inizi dell’XI secolo. Da un documento del 1252, (Iohannes Rustichelli de Ghezano, notarius publicus) redatto da un notaio pisano, dove si parla per la prima volta non di castello ma di rocca di Pietracassa, è possibile datare la costruzione della seconda cinta muraria. Nei primi anni del XIII secolo quindi, applicando la terza tecnica edilizia, ebbe inizio la costruzione della seconda e più estesa cinta muraria che dette a Pietracassa il titolo di Rocca. Fonte: Comune di Lajatico.