Le menzioni del castello sui documenti risalgono al 1017 e lo attestano come residenza del Conte Guido di Teudegrimo, della nobile e potente famiglia dei Conti Guidi, proprietari di molti altri castelli in Toscana e Romagna. L’ultimo Conte Guidi di Porciano, Lodovico, vestì l’abito di monaco camaldolese il 25 luglio del 1443 a Santa Maria degli Angeli a Firenze. L’anno precedente aveva provveduto a sciogliere da ogni giuramento nei suoi confronti gli uomini di Porciano, ponendo di fatto fine alla dinastia. Il castello passò quindi prima alla Repubblica di Firenze e poi al Comune di Stia. Nel 1793, il castello, in stato di rovina, fu venduto al Conte Giuseppe Goretti de’ Flamini, antenato degli attuali proprietari. Nel tardo ‘700 fu fatto qualche intervento conservativo per mantenerlo in piedi, ma prima della seconda metà del XX secolo tutta la parte interna risultava crollata. Anche le mura perimetrali erano fortemente danneggiate sia internamente che esternamente. A partire dal 1963, la famiglia Goretti de’ Flamini si dedicò al recupero del monumento, completato negli anni ’70. Attualmente si possono visitare i tre piani inferiori del Castello, mentre i piani superiori costituiscono la residenza dei proprietari. Fonte: casentino.it