Una porta del borgo

Una porta del borgo

Sull’origine di Rocca Massima non c’è accordo: secondo alcuni studiosi fu fondata cinque secoli prima della nascita di Cristo, altri invece sostengono che nacque molto dopo. A sostenere la prima ipotesi fu il Nibby* nella sua opera “Analisi storico-topografica-antiquaria della carta dei dintorni di Roma”. Questo autorevole studioso del XIX secolo afferma che: “A primo aspetto ravvisasi per la posizione di un’antica fortezza, la quale non poté essere se non quella detta dagli antichi scrittori Carventum ed Arx Carvetana”. Per altri studiosi Rocca Massima risale alla prima metà del 400 d.C. Sarebbe stata edificata degli abitanti di Velletri che abbandonarono il loro paese per sfuggire alle invasioni dei Goti e dei Vandali. Secondo altri infine l’insediamento risalirebbe all’VIII secolo d.C. quando sorsero sui Lepini diverse rocche fortificate. Inizialmente Rocca Massima faceva parte del feudo giuliano insieme a Giulianello e dal 1202 fu sotto il controllo degli Annibaldi che edificarono diverse opere di fortificazione. In particolare a questo anno risale la bolla papale di Innocenzo III “Quia per tuae…” che autorizzava gli “homines de Juliano” ad edificare una rocca per la difesa del territorio. Considerato che la rocca venne costruita sul monte Massimo, il paese prese il nome di Rocca Massima. I successivi secoli sono segnanti da un susseguirsi di feudatari. E’ interessante ricordare che sotto la reggenza dei Conti furono instaurati dei parziali istituti di autogoverno. Nel 1597 Rocca Massima passò nelle mani del cardinale Antonio Maria Salviati poi, alla fine del Settecento, divenne proprietà dei Borghese che la vendettero infine ai Doria Pamphìli. Fonte:Comune di Rocca Massima.

*Antonio Nibby (Roma, 14 aprile 1792 – Roma, 29 dicembre 1839) è stato uno storico, archeologo e topografo italiano.