Il palazzo baronale

Il palazzo baronale

Il nome di Rocca Priora deriva da quello medioevale di “Perjura”. Secondo la Cronaca Sublacense, infatti, alla fine dell’XI secolo sorgeva sulla cima del colle un piccolo nucleo abitato, il Castrum Arcis Perjuriae, che Agapito, dei Conti di Tuscolo, avrebbe dato alla figlia. Questo documento ci consente peraltro di asserire che il “Castello”, come del resto quelli vicini di Rocca di Papa e Molara, fosse fra i possedimenti dei Conti Tuscolani. Solo in seguito, dopo la distruzione di Tuscolo nel 1191, passò sotto il controllo degli Annibaldi. Nel 1382 il castello passò ai Savelli ai quali restò fino a tutto il XVI secolo.
Secondo alcuni Rocca Priora fu completamente distrutta dalle milizie pontificie condotte da Renzo da Ceri, nel conflitto tra papa Clemente VII ed i Colonna. Secondo altri invece fu distrutta dalle milizie imperiali che, saccheggiata Roma nel 1527, si recavano nel napoletano. Nel 1538 era presente nell’elenco delle comunità del Patrimonium Petri , poi Papa Sisto V l’assegnò nuovamente ai Savelli. In seguito tornò alla Camera Apostolica e rimase in proprietà di questa fino al 1806, quando fu venduta con il suo territorio, in parte a Luciano Bonaparte, in parte alla famiglia Rospigliosi, che ne mantenne il controllo fino nel 1870, anno in cui si costituì in Comune. L’aspetto attuale del castello è dovuto alla ricostruzione del 1880 sui ruderi dell’abbandonato palazzo baronale, a sua volta edificato sul castrum medievale. Fonte: Comune di Rocca Priora.