La rupe sulla quale sorge Orvieto fu occupata a partire dal IX secolo a.C., fino a divenire, nel VII secolo a.C., una città vera e propria. Velzna (questo il nome etrusco) ebbe uno sviluppo rapido e duraturo, sia perchè la posizione geografica era ideale per gli scambi commerciali, sia per la sua difendibilità dal punto di vista bellico, sia perchè vi era il famoso santuario di Voltumna, divinità forse identificabile con Vortumnus: nei pressi di questo luogo, sacro per tutto il popolo etrusco, si teneva ogni anno una importante riunione di tutti i principi della Dodecapoli. Vi si svolgevano giochi e riti religiosi, ma soprattutto venivano prese decisioni politiche. Recentemente si è forse identificato il sito, alla base della rupe, dove sono stati trovati resti di costruzioni e di imponenti mura. Le fortune della città continuarono fino all’epoca delle guerre con Roma, quando, nel 264 a.C., la città fu conquistata e saccheggiata. In epoca romana rimase così disabitata, fino al V secolo d.C., quando il pianoro fu nuovamente occupato. Da questo insediamento, urbs vetus, città vecchia, deriva l’attuale denominazione. In epoca medioevale e rinascimentale la città ritornò all’antico splendore, lasciandoci le grandi opere oggi visibili. Fra queste il celeberrimo Duomo ed il singolare Pozzo, detto di S.Patrizio, costruito per garantire acqua alla città in caso di assedio.