Le aree circostanti le due colline affiancate dove sarebbe sorta Roselle mostrano segni di presenza umana fino da epoche preistoriche. Il territorio di Roselle appare occupato a partire dall’età Neolitica. Ma è dal VII secolo a.C. che il luogo dove Roselle si trova viene abitato stabilmente da gruppi umani. In età orientalizzante doveva già essere organizzata come città. La prima cinta muraria (probabilmente costruita con mattoni crudi) risale al VII secolo. Un notevole sviluppo si ebbe nel VI secolo: a questo periodo è databile la cinta muraria in opera poligonale visibile ancora oggi. Dionigi di Alicarnasso la nomina insieme con altre per aver promesso aiuti militari ai Latini contro Roma. La città fu conquistata dai Romani nel 294 a.C., come è ricordato da Livio. La prosperità, essenzialmente legata all’attività agricola (e non pare che vi fosse attività metallurgica o ceramica importante) continuò anche in epoca romana. In età imperiale si ebbe l’edificazione di monumenti ancor oggi visibili: l’Anfiteatro, le Terme, il Foro. In tarda età imperiale il fenomeno della decadenza che interessò gran parte delle città romane investì anche Roselle: in epoca medievale restava solo un piccolo centro, assai ridotto rispetto a quella che doveva essere la città precedente. L’abbandono definitivo avvenne nel corso del XII secolo, quando la sede vescovile fu trasferita nella pianua, a Grosseto. Questo progressivo spopolamento, che ha evitato successive edificazioni su costruzioni preesistenti ha permesso di conservare una quantità di strutture assai maggiore di quanto si ritrovi oggi in centri anche maggiori. E’ stata così privilegiata la ricerca archeologica dell’abitato, piuttosto che nelle necropoli, ancora scarsamente accessibili.