Presenti in Italia già dal 600 a.C., i Sanniti rappresentano il frutto della fusione tra varie popolazioni autoctone provenienti dall’area sabina centro-meridionale e popolazioni indoeuropee. Il risultato di questa mescolanza di razze fu la formazione di gruppi osco-umbri che si sparsero su tutto il territorio ed adottarono l’osco come lingua. Per la facilità del suo apprendimento, l’osco divenne infatti la lingua più diffusa nella penisola italica. Fare una descrizione dei Sanniti non risulta essere molto facile per due motivi principali: il primo è rappresentato dalla carenza di notizie storiche attendibili; il secondo sta nello riuscire ad individuarne l’autenticità. Oltre ai Sanniti, esistevano infatti molte altre popolazioni che parlavano l’osco. Molti di questi popoli, meglio conosciuti come sabellici, parlavano dei dialetti derivati dall’osco, mentre i sabelli parlavano direttamente la lingua osca pura. Del primo gruppo facevano parte Peligni, Marrucini, Vestini e Marsi.
Al secondo gruppo appartenevano invece Sanniti, Mamertini, Frentani, Silicini, Campani, Lucani, Apuli e Bruzi.
I Sanniti si differenziavano dagli altri popoli per l’arte, la religione, il sistema difensivo comune e per il loro sistema legislativo.
Le tribù sannite erano 4:
i Carecini, che abitavano l’area del basso Abruzzo e che avevano come centri di maggiore importanza Cluviae, Aufidena e Juvanum;
i Pentri, un popolo guerriero stanziato nell’attuale Molise, che contava tra i suoi centri più importanti Bovianum, Aesernia e Sepinum;
i Caudini, furono la tribù che maggiormente risentì dell’influenza ellenica e che risiedeva nell’attuale territorio della provincia di Benevento. I principali centri dei Caudini furono Caudium e Telesia;
gli Irpini, il cui nome deriva dal termine osco hirpus, lupo.Popolo di grandi lottatori, aveva come propria capitale Maleventum ed annoverava tra i suoi centri più importanti Aeclanum, Abellinum, Compsa, Carife, Aquilonia, Luceria e Venusia.

SANNITI – siti archeologici e territorio
Pietrabbondante