I Greci li chiamavano Tyrsenoi o Tyrsanoi (successivamente Thyrrenoi o Thyrranoi), i Romani Tusci o Etrusci. Secondo quanto riporta Dionisio di Alicarnasso, loro stessi si definivano Rasenna. Innumerevoli teorie sulla loro origine sono state formulate fino dall’antichità, e attribuiscono agli Etruschi provenienza orientale o centroeuropea ed anche autoctona. Studi recenti propongono approcci completamente nuovi alla questione. Certo è che, nel periodo tra il IX ed il I secolo avanti Cristo, si sviluppò in Italia una civiltà che ha lasciato imponenti tracce nella storia, nella cultura e nella leggenda. Quella che segue, è la documentazione di un viaggio lungo le tracce che sono rimaste tangibili sul suolo, e spesso nel sottosuolo.
Gli Etruschi organizzarono il loro territorio come una federazione di città: le dodici più importanti, che probabilmente non furono sempre le stesse nel corso del tempo, formarono quella che venne definita DODECAPOLI.
Le città della DODECAPOLI, secondo autori antichi (il solito Dionisio, Tito Livio ed altri), riconoscevano come sede comune il santuario di Voltumna, collocato presso Velzna (o Volsinii). Il modello della Dodecapoli sarebbe stato ripreso anche nell’Etruria padana ed in quella campana ma, come spesso accade quando si parla di Etruschi, anche su questo fatto non abbiamo certezze.
Comunque, l’archeologia conferma che estesero i loro domini ben oltre quella che è chiamata “Etruria Propria”, il vasto territorio che si trova tra i fiumi Arno e Tevere. E’ certo che occuparono territori, fondarono città, ne assoggettarono altre, sia culturalmente che commercialmente, creando un dominio che fu il più vasto dell’Italia preromana.
La dodecapoli dell’Etruria propria era verosimilmente formata da Veio, Vulci, Cerveteri, Tarquinia, Orvieto, Perugia, Roselle, Vetulonia, Arezzo, Cortona, Chiusi e Volterra. Secondo una tradizione, dopo che Veio fu entrata definitivamente nell’orbita romana, il suo posto fu preso da Populonia.
Nella pianura Padana possiamo identificare come città etrusche Felsina (Bologna), che fu il capoluogo dell’Etruria padana, Marzabotto, Adria, Spina, Mantova.
In Campania la città principale della Dodecapoli era Capua (non quella attuale, bensì la città che si trovava nel luogo oggi occupato da Santa Maria Capua Vetere), e poi ricordiamo Pontecagnano, un insediamento del quale non si conosce il nome presso Fratte di Salerno e Marcina, che forse si trovava dove oggi c’è Vietri sul Mare.
Di molte altre città conosciamo solo i nomi, per averli trovati su antiche ceramiche o monete, ma ancora non sappiamo quale fosse la loro collocazione e la loro storia.